Quello
che non siamo diventati
Tommaso Fusari
Questo libro parla della storia di due fratelli, Sara e Michael,
cresciuti sereni e inseparabili finché un tragico evento scuote le loro vite,
portandoli ad allontanarsi , un millimetro alla volta senza accorgersi che la
distanza stava diventando insuperabile, a guardarsi anni dopo e scoprire che
non sono più centimetri a separarli, ma metri, tanti metri, fatti di non detti,
di rimpianti, di strade sbagliate, di abbracci dimenticati, fino alla scossa che
fa tremare la terra sotto ai piedi e nella caduta aggrapparsi, come in un tiro
alla fune, a uno spaghetto al pomodoro, per riavvicinarsi, stando attenti a non
macchiare il divano.
Il loro è un rapporto che sembra non avere la
possibilità di ricucirsi e Tommaso Fusari ha la capacità, con la sua scrittura
intensa ed emozionante, di far credere un po’ di tutto al lettore.
È ambientato
a Roma. Roma così come l’ha vissuta da sempre Tommaso Fusari e come l’ha
ripercorsa a piedi per trovare gli scorci adatti a questo romanzo.
L’esperimento dell’autore di tentare di rivivere i luoghi che ha descritto è
ben riuscito, le emozioni, gli odori, il calore si percepiscono durante la
lettura.
In “Quello che non siamo diventati” trovo che il
messaggio da evidenziare sia quello di non isolarsi, di contare su chi si ama
per trovare un appoggio e attraversare imprevisti e di ricordare sempre che
nessuno si salva da solo. Abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco, come
Michael e Sara; loro hanno riscoperto il loro essere fratelli ma anche il
rapporto genitori-figli o tra innamorati serve a condividere e a sopravvivere
alle incredibili variabili della vita.
Tommaso con questo libro mi ha veramente sorpreso,
ogni pagina era colma di malinconia e ansia. Un libro da leggere con le lacrime
agli occhi.
Porzio Ludovica
Classe 3G
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