Il
terzo giorno, dopo una ricca colazione, siamo saliti sull’autobus per dirigerci
verso le miniere di sale. Il tragitto era breve e siamo arrivati a destinazione
per le 8.30. Dopo alcune foto che hanno immortalato le nostre facce stanche e
assonnate, siamo entrati nell’ingresso delle miniere; ci hanno consegnato gli
auricolari e poi abbiamo subito cominciato a scendere una scala, con più di 380
scalini per arrivare a una profondità di ben 64 metri!
Ed
eccoci al primo livello, inghiottiti in un mondo surreale. La voce della guida,
risuonava nelle cuffiette, mentre osservavamo le incredibili stanze di sale. All’inizio
non credevo potesse essere vero che sculture perfette potessero essere state
scolpite con del sale, e invece è proprio così. Abbiamo visto le ricostruzioni
delle macine e degli strumenti che venivano usati dai miniatori, tutto reso più
realistico dagli effetti sonori e dai video proiettati sulle pareti delle sale.
Passava
il tempo e in un attimo abbiamo raggiunto il secondo e poi il terzo livello,
fino alla cappella interamente costruita col salgemma, e dopo aver assistito
alla ricostruzione delle esplosioni che avvenivano nelle miniere, abbiamo
ascoltato la musica di Chopin che accompagnava uno spettacolo di luci sulla
riva di un lago salino.
È
stata un’esperienza fantastica: ci siamo imbattuti in laghi sotterranei dalle
verdi acque, statue intagliate nel sale, stanze abbellite da bassorilievi, strumenti
da lavoro e lampadari luccicanti impreziositi da cristalli di sale.
Usciti,
siamo risaliti sul pullman per recarci in un tipico locale del posto, dove i
camerieri indossavano abiti della loro tradizione. Siamo stati accolti da
un’atmosfera intima e profonda, oltre che da una cucina buona e genuina. E poi,
tra chiacchiere e risate, ci siamo incamminati alla scoperta di Cracovia, una
città che spesso viene descritta come un paese grigio e triste, ma dove in
realtà si respira un’aria vivace e tutt’altro che tetra.
Flavia
Casagrande, 3G
0 Commenti