Intervista impossibile a Francesco Petrarca


Giornalista: Buongiorno a tutti, affezionati lettori del Pascoli Web Journal! Oggi accogliamo con grande gioia una persona davvero speciale, il Maestro Francesco Petrarca, che ha raggiunto la nostra redazione per guidare i lettori del WebJ all’interno della sua opera letteraria.  Non siamo in grado di esprimere l’emozione che proviamo nell’avere di fronte a noi uno dei personaggi più illustri della letteratura italiana. Abbiamo molto studiato di lei e delle sue opere ma averla qui oggi è un onore indescrivibile, Maestro! Sappiamo molto di lei e della sua vita; sappiamo anche che ha composto numerosissime opere in volgare e in latino. Tra queste, come possiamo non ricordare il “Canzoniere”, la raccolta di componimenti poetici in cui lei celebra la sua musa ispiratrice: Laura...

Petrarca: Sì, Madonna Laura fu da me celebrata come donna superiore e molte delle poesie contenute nel “Canzoniere” sono l’eco dell’ amore da me nutrito per lei quando ero giovane. In particolare, nel mio celebre sonetto “Erano i capei d’oro all’aura sparsi”, mi sono soffermato sul ricordo della bellezza di lei, sull’immagine dei suoi lunghi capelli biondi mossi dal vento e avvolti in  mille dolci nodi. Ho sottolineato di Madonna Laura il suo incedere quasi angelico, celestiale e ancora risuona nella mia mente la sua voce soave perché “uno spirto celeste, un vivo sole fu quel ch’i vidi Ricordi di un tempo passato, di una luce splendente che brillava negli occhi di lei e che il tempo ha spento portandomela via per sempre.

Giornalista: Insomma, caro poeta, possiamo ben dire che lei fosse veramente innamorato e che, senza Laura, una parte importante del “Canzoniere” non sarebbe mai esistita.

Petrarca: Certo. Senza Madonna Laura, una parte importante del “Canzoniere” non sarebbe mai esistita. Concordo con lei. Tuttavia il “Canzoniere” è un’opera di più ampio respiro, che racchiude 366 componimenti poetici; è la storia del mio personale e intimo percorso interiore, la narrazione di una conversione profonda.  È un lavoro che mi ha tenuto  impegnato a più riprese nel corso di tutta la mia vita e che è stato da me “modellato”  con continue rivisitazioni stilistiche prima di raggiungere la stesura definitiva. Sono sempre stato un “perfezionista”.

Giornalista: L’opera letteraria del Maestro Francesco Petrarca è davvero sterminata e sarebbe difficile condensarla in un’unica intervista. Oggi, però, abbiamo voluto approfondire per voi, uno dei suoi più illustri capolavori.  Ringraziamo il Maestro per aver accolto il nostro invito e lo salutiamo con la speranza di riaverlo presto qui con noi per viaggiare ancora insieme a lui attraverso le sue fatiche letterarie. Grazie Maestro.

Petrarca: Grazie a voi!

Giorgia Savioli, Irene Palmieri e Chiara Vallario
Classe 2 A

0 Commenti