Da alcuni giorni il concetto di
libertà è quasi svanito. L'unico modo possibile
per essere liberi di uscire di casa è
andare al supermerato ad acquistare prodotti
di prima necessità. Questo mi
provoca un grande rammarico.
Sentire l'aria che smuove i
capelli è una delle sensazioni più belle, l’avevamo
data per scontata... ma oramai
nulla è scontato... come trovare i peperoni al supermercato.
Questa "prigionia" mi
ha fatto capire quanto sia importante un:
"Hei, ciao!" da qualcuno
che non siano mamma e papà. Devo dire
che mi sento in una gabbia, rinchiusa, prigioniera,
non riesco a sentirmi più
felice senza un abbraccio degli amici.
Mi sento triste, malinconica,
terrorrizzata, ho paura di non poter rivedere le persone che amo per molto tempo e sento che il mio cuore è vuoto senza il loro
affetto. Tuttavia, se ci penso bene,
questo vuoto un giorno potrà essere colmato di nuovo dal loro amore e dalla loro
vicinanza.
Nonostante questo pensiero che un po’ mi conforta, mi sento comunque
incompleta, un puzzle con un pezzo mancante.
Mi sono servite tante nuvole per
accorgermi del cielo e alla fine vedrò anche le stelle.
Sento solo una metà di me; mi
sento davvero triste, davvero tanto, ma
so che prima o poi tornerò a sorridere…
come tutta l'Italia.
Fortunatamente ci sono i miei
genitori a dirmi che tutto questo finirà presto e mi rassicurano donandomi la speranza di un domani "limpido e
sereno".
Mi torna in mente il 2006;
non eravamo solo una squadra di pallone ma…
l'ITALIA! Ora siamo di nuovo quell'ITALIA, quella piena di speranze per il
futuro, quella unita sotto un'unica bandiera, quella che canta in un unico coro, quella che riuscirà a vincere questa battaglia così come ha
vinto il modiale del mitico 2006.
Uniti ce la faremo e TUTTO ANDRA'
BENE!
Elisa Cimaroli
Classe 2A
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