Pensieri ai tempi del Coronavirus


Da alcuni giorni il concetto di libertà è quasi svanito. L'unico modo possibile per essere liberi di uscire di casa è andare al supermerato ad acquistare prodotti di prima necessità. Questo mi provoca un grande rammarico.

Sentire l'aria che smuove i capelli è una delle sensazioni più belle, l’avevamo data per scontata... ma oramai nulla è scontato... come trovare i peperoni al supermercato.
Questa "prigionia" mi ha fatto capire quanto sia importante un: "Hei, ciao!" da qualcuno che non siano mamma e papà. Devo dire che mi sento in una gabbia, rinchiusa, prigioniera, non riesco a sentirmi più felice senza un abbraccio degli amici.
Mi sento triste, malinconica, terrorrizzata, ho paura di non poter rivedere le persone che amo per molto tempo e sento che il mio cuore è vuoto senza il loro affetto. Tuttavia, se ci penso bene, questo vuoto un giorno potrà essere colmato di nuovo dal loro amore e dalla loro vicinanza.
Nonostante questo pensiero che un po’ mi conforta, mi sento comunque incompleta, un puzzle con un pezzo mancante.
Mi sono servite tante nuvole per accorgermi del cielo e alla fine vedrò anche le stelle.
Sento solo una metà di me; mi sento davvero triste, davvero tanto, ma so che prima o poi tornerò a sorridere come tutta l'Italia.
Fortunatamente ci sono i miei genitori a dirmi che tutto questo finirà presto e mi rassicurano donandomi la speranza di un domani "limpido e sereno".
Mi torna in mente il 2006; non eravamo solo una squadra di pallone ma l'ITALIA! Ora siamo di nuovo quell'ITALIA, quella piena di speranze per il futuro, quella unita sotto un'unica bandiera, quella che canta in un unico coro, quella che riuscirà a vincere questa battaglia così come ha vinto il modiale del mitico 2006.
Uniti ce la faremo e TUTTO ANDRA' BENE!

Elisa Cimaroli
Classe 2A



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