“Tenendo per mano il sole” al MAXXI


Venerdì 15 Novembre 2019 eravamo con altri studenti della nostra scuola come parte della giuria dell’AS FILM FESTIVAL, insieme a ben 100 coetanei provenienti da diversi istituti del Lazio.
L’ evento si è svolto presso il museo MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) con sede a Roma. I film in concorso avevano come protagonisti ragazzi e bambini. Il cortometraggio vincitore è stato Paper boat, sul tema dell’immigrazione.
Al termine del concorso, siamo andati alla scoperta del museo. La struttura è moderna, fatta di ampi spazi, bellissime scalinate e vetrate.
Mi sono sentita tanto piccola rispetto alla grandezza delle sale. Non avevo mai visitato un museo così particolare e contemporaneo. In occasione del centenario della nascita di Maria Lai, tra le più importanti artiste italiane contemporanee, il museo ha ospitato una mostra a lei dedicata con il titolo
Tenendo per mano il sole. Tutti insieme abbiamo avuto la possibilità di visitarla.
Erano esposti circa 200 lavori, tra cui i Libri cuciti e celebri tele. Su queste opere l’artista scriveva i suoi versi e raccontava l’Italia del dopoguerra.
Ho scoperto poi che Tenendo per mano il sole è anche il titolo della sua prima favola cucita.
C’erano diverse opere d’ arte, ma quella che ha colpito subito la mia attenzione è stata una giostra con gli uccelli che mentre giravano, rifletteva delle lucine azzurre.
Poi c’era un allestimento di tessuti con sotto una spiegazione.
Più in là un corridoio con frasi significative attaccate ai muri di cui alcune scendevano dal soffitto.
I miei occhi però si sono soffermati su una frase “L’arte ci prende per mano”.
Ho cominciato a pensare che in questa frase è racchiusa la finalità dell’arte, cioè che attraverso le nostre mani si possono realizzare opere meravigliose.
Un altro momento significativo è stato quando ho ascoltato la vita di Maria Lai.
Sul muro c’era una televisione con la sua storia e per ascoltarla dovevamo indossare le cuffie a disposizione.
Il museo Maxxi ha dedicato una grande mostra a questa donna. Lei ha saputo creare un linguaggio capace di coniugare sensibilità, tradizioni locali e codici globali.
Il percorso si snodava attraverso cinque sezioni che prendevano il nome dai titoli di opere di Lai mentre i sottotitoli descrivevano modalità tipiche della sua ricerca.
Ogni sezione era accompagnata dalla voce della donna attraverso un montaggio di materiali inediti, realizzati dal regista Francesco Casu.
C’era anche un’ultima sezione che documentava le opere d’arte realizzate nel territorio e in particolare in Ogliastra.
Il Museo MAXXI visto da fuori è già in sé un’opera d’arte per le sue forme architettoniche e per la progettazione innovativa. La cosa che più mi ha colpita sono state le stanze enormi, con i soffitti alti dove il protagonista centrale, indiscusso è l’opera d’arte che a volte scende dal soffitto (nel caso delle tele cucite) restando sospesa e lasciando noi visitatori con il “naso all’insù” per ammirarla.
Prima di andare via siamo entrati in una stanza “particolare” del museo dedicata ai pensieri e alle emozioni. Ci hanno dato dei colori (tutti sulle tonalità del blu), un pennello e abbiamo potuto esprimere noi stessi lasciando traccia della nostra visita con una frase, un pensiero o semplicemente scrivendo il nostro nome sui muri o su una delle due barche esposte al centro della stanza. Questa esperienza è stata davvero emozionante e mi ha fatto sentire “una vera artista” per qualche minuto.
Consiglio a chiunque ami l’arte di visitare il Museo Maxxi perché è molto diverso da quelli che siamo stati abituati a visitare.

Alice D’Arpino, Aurora Villano, Lucrezia Armeni 2H



0 Commenti