In occasione della giornata contro la
violenza sulle donne, con la Prof. di Italiano, abbiamo letto la storia di
Franca Viola, ragazza diciassettenne siciliana che con il suo coraggio, ma soprattutto
con il suo NO, riuscì a fare cambiare una legge assurda, quella sul “matrimonio
riparatore”.
Io giudico la violenza sulle donne
come qualcosa di inconcepibile; ancora oggi, ci sono uomini che sfruttano,
denigrano e violentano le donne.
Da sempre le donne venivano
violentate e screditate dagli uomini senza potersi difendere, fino a quando,
nel 1981, venne creata la legge che considerava la violenza su una donna, da
parte di un uomo, come atto punibile. Fino a quella data le donne che subivano
una violenza fisica erano, in un certo senso, obbligate a sposare il loro
stupratore per evitare di essere additate e denigrate dal giudizio della gente.
La storia di Franca Viola mi ha
colpito moltissimo perché è stata l’unica donna, se pur giovanissima, che negli
anni ’60 sia riuscita a trovare il coraggio per affrontare l’uomo che l’aveva
violentata, sebbene fosse il figlio di un uomo potente e mafioso del suo paese,
denunciandolo ai Carabinieri; successivamente ci fu il processo con la relativa
condanna a undici anni di carcere per il giovane che aveva commesso questo
orribile reato e per i suoi complici che lo avevano aiutato a rapire Franca ed
a tenerla segregata per otto giorni.
Franca aveva solo 17 anni quando subì
lo stupro ed anche gli insulti della gente del suo paese che volevano che
acconsentisse al “matrimonio riparatore”, che avrebbe evitato il carcere allo
stupratore. Tutti i suoi compaesani erano convinti che Franca avrebbe ceduto
anche perché, a quei tempi, una ragazza che aveva perso la verginità, non
avrebbe trovato nessuno disposto a sposarla.
La ragazza non cedette, affrontò il
processo e, contro ogni previsione, sposò il ragazzo che amava ed ebbe anche
dei figli.
Franca ha seguito il suo cuore ed ha
lottato per la sua dignità, è stata ed è, ancora, un grande esempio ma anche
una grande speranza per tutte le donne.
Manuel Petrazzuolo
Classe 2B
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