Quando alzo lo sguardo al cielo notturno,
buio e misterioso…
mi perdo nel suo
sterminato orizzonte.
Riavvolgo il nastro dei miei pensieri,
e delle mie idee.
E solamente tenendo fissati
gli occhi su di esso il mio pensiero si rivolge
lontano… tra le stelle,
pianeti, galassie nell’infinito dell’Universo.
Il silenzio assordante che crea
il riverbero della sua maestosa immensità
è quasi come una melodia perpetua
e fissa nel mio pensiero.
L’universo che rappresenta il tutto
mi ricorda quanto la mia stessa esistenza
sia insignificante come una manciata di polvere
al vento in questo mondo senza fine.
L’uomo è un essere finito ma l’universo non conosce il suo
limite
poiché esso è sconfinato come la sua esistenza stessa.
Giovanni Gabriel Forcina
Classe 3A
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