Oggi ci siamo addentrati nel centro di Firenze per darvi una testimonianza diretta dell’inestimabile lavoro realizzato in una bottega artistica, di cui ammiriamo il prodotto finito nelle sfarzose corti signorili.
In questo articolo, invece, potrete apprendere quale sia
il processo di lavoro dietro a un’opera d’arte.
È stata da poco emanata la “Pace di Lodi” da Lorenzo De
Medici, la quale sancisce un momentaneo periodo di fermo riguardo le piccole
guerre, insignificanti ma logoranti, che vi sono fra signorie.
Come voi tutti ben sapete, Firenze è una storica rivale
(almeno dalla Battaglia di Meloria, in cui è stata sconfitta la Repubblica
Marinara di Pisa) di Lucca e della stessa Pisa: la corte medicea è, infatti, un
potente Granducato, aspirante a diventare una Repubblica indipendente e
staccarsi dal papato di Roma.
Nonostante questo momento così turbolento, però, in
questa domenica di primavera a Firenze si respira un’aria di festa: sono da
poco iniziati i preparativi per il grandioso matrimonio del cugino di Lorenzo
il Magnifico, Lorenzo di Pierfrancesco De Medici.
Da giornalisti, siamo riusciti a scoprire il nome
dell’artista che realizzerà l’opera per omaggiare gli sposi: è Sandro
Botticelli, artista competente e con esperienza, che rende le sue opere eteree
e affascinanti grazie al loro significato allegorico e sottile.
Naturalmente abbiamo deciso di recarci nella sua bottega
(ove egli svolge un duplice ruolo: quello di maestro e quello di pittore) per
intervistarlo.
Prima, però, ribadiamo quale sia la situazione economica
e commerciale della Firenze di questi anni, per poi collegarci al concetto
affascinante e innovativo di bottega. Come nelle arti o corporazioni gli
artisti e i lavoratori (prettamente artigiani), si consultano e si riuniscono
per tutelare il loro diritto di lavoratori e il loro stipendio e operano
all’interno delle cosiddette “Ministeria” (officine), così le botteghe
costituiscono quell’aspetto così avvincente e interessante della città di Firenze
e non solo.
Nella bottega di Sandro Botticelli, quest’ultimo è il
maestro, figura fondamentale per i numerosi apprendisti, nonché coordinatore
dell’esercizio commerciale.
Entrati in bottega, gli chiediamo di illustrarcela e
raccontarci di come sia organizzata.
Esposte vi sono le seguenti opere: “la Madonna del
Magnificat” e “L’Annunciazione”.
Botticelli ci spiega che una bottega ha esattamente la
medesima organizzazione delle “ministeria”, ma è un luogo diverso da una
semplice officina, in quanto colmo d’arte e di bellezza. In essa, il maestro
insegna le tecniche i trucchi del mestiere ai numerosi giovani apprendisti che
si esercitano dapprima copiando le opere di quelli più dotati o del maestro e
imparando a pulire i vari strumenti, per poi passare a una collaborazione
attiva con l’insegnante, nella quale i ragazzi realizzano i cosiddetti disegni
preparatori o bozzetti per le opere, oppure le sinopie, anch’essi disegni
preparatori impiegati nella tecnica dell’affresco, sui quali viene poi steso un
sottilissimo strato di intonaco dove dipingerà il maestro.
Nelle opere più importanti, gli apprendisti vengono
impiegati nella realizzazione degli sfondi e delle figure secondarie che devono
essere comunque realizzati con cura e meticolosità, come ribadisce il maestro
Botticelli. Egli ci spiega che il suo interesse non è quello di formare i suoi
allievi affinché diventino la copia dell’insegnante, perché, dice “quella non è
arte”, bensì intende dar loro una solida base tecnica sulla quale creare poi un
loro stile personale.
Entrando nel retrobottega la mia attenzione è catturata
dalla mansione di alcuni apprendisti, che mescolano i pigmenti e minerali
derivati da rocce frantumate con sostanze leganti come uovo e latte. Un allievo
mi spiega che, in alcune opere, il maestro consiglia loro di mescolare il
pigmento con degli olii, affinché la stesura del colore sia più precisa: si
tratta di una tecnica fiamminga.
Rimango colpita dal disegno preparatorio, realizzato su
di una tavola cosparsa di gesso, della “Primavera”, la meravigliosa opera che
diventerà l’icona del matrimonio di Lorenzo di Pierfrancesco De Medici.
Elena
Palazzi
Classe2G
0 Commenti